Corsi di psicologia a Milano


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La proposta

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L'Istituto Irisp

L'Istituto IRISP ha iniziato nel 1980 la sua attività diretta a proporre dei corsi di psicologia a Milano; l'anno seguente la proposta si completò con i corsi estivi in Francia. Da allora sono stati tenuti corsi sia sulla storia della psicologia sia sui contributi teorici degli autori più rilevanti. Il punto di forza dei corsi IRISP è dato dal confronto tra le teorie e la realtà individuale e sociale derivabile dalla letteratura, dalla drammaturgia, dalla cronaca e dal cinema. L'intento dei corsi è fornire gli elementi della psicologia utili a meglio ricevere l'illustrazione della psiche umana offerta dalle opere letterarie. Sovente i classici della letteratura, ma anche opere minori, hanno anticipato l'esistenza dei processi che reggono il comportamento umano e, solo in seguito, le teorie della psicologia sono riuscite a riconoscerne l'essenzialità e a dare loro un nome. A ragione di ciò l'integrazione tra psicologia e letteratura è la strada maestra per cogliere, in un materiale accessibile a tutti, i processi attivi nella vita e per rendere più comprensibili i nodi del quotidiano.
I corsi sono tenuti da Giorgio Castelletti, psicologo. E' previsto un numero massimo di partecipanti ad ogni corso di 12 persone.

Chi ama la rosa ne conosce il gambo

Gigi Pedroli 2006 acquaforte

La proposta IRISP

Il punto di partenza dello sviluppo psicologico e i processi che intervengono sul suo andamento sono le due essenziali domande con cui si deve confrontare la ricerca in psicologia. Molti studiosi, di formazione diversa, hanno basato la ricerca sul ritenere che il punto di partenza sia uno stato di indifferenziazione e che la reciprocità nell'intreccio dei ruoli sia il processo che ha la maggiore interferenza sullo sviluppo.
Il punto di partenza dello sviluppo psicologico dell'essere umano è uno stato di indifferenziazione e le fasi successive prevedono la possibilità di acquisire la capacità di ricevere il reale riconoscendo la sua alterità. Non vi è antagonismo tra il punto di partenza (stato di indifferenziazione) e le fasi seguenti (riconoscimento dell'alterità) poiché la relazione indifferenziata iniziale è l'indispensabile avvio.
La causa delle patologie dell'esistenza sono invece legate alle nocive conseguenze della possibilità di mascherare le insufficienze nello sviluppo del senso del reale, mimando la situazione di sviluppo soddisfacente. Si tratta di conseguenze ignorate e quindi ancor più disastrose. La possibilità di mascherare le carenze si realizza attraverso la partecipazione ad una situazione di reciprocità collusiva dove si favorisce l'illusione che si sia realizzato il percorso verso la specificità. Al fine di mascherare il mancato sviluppo, il soggetto è spinto a valorizzare la
natura della relazione indifferenziata con cui si garantisce di avallare l'inganno. Tale strategia si traduce nell'inclusione delle persone con le quali condividere l'inconsapevole accordo su tale intenzione segreta. Il mantenimento di questo criterio di inclusione permette di nascondere il deficit di senso di reale, ma ha la conseguenza di evitare le esperienze emotive realistiche, poiché riconoscerle svelerebbero l'esistenza della carenza che si cerca di ignorare.
I corsi di psicologia dell'ISTITUTO IRISP propongono gli autori che hanno dato dei contributi significativi agli argomenti introdotti nella proposta sopra delineata. Vai alla sezione PROPOSTA per scoprirne i contenuti completi che si condensano nell'articolo " L'evitamento dell'esperienza" e gli itinerari culturali ( psicologico e letterario) che sostengono tutti i corsi di psicologia.

I corsi di psicologia a Milano dell'Istituto Irisp sensibilizzano i partecipanti sul fenomeno, sottile ma invadente, del non accorgersi di quanto la realtà ci propone.
L'articolo "
L'evitamento dell'esperienza" (scaricabile qui) propone il contributo di autori (psicoanalisti, scrittori, antropologi, ecc.) che hanno sviluppato il seguente tema: ogni persona dedica parte del suo funzionamento psichico ad assimilare l’altro nell’evitare ogni esperienza emotiva realistica e immobilizzare l’influenza reciproca. Questa operazione mantiene una situazione dove non vi sono le differenze tra sé e l'altro e tra interno ed esterno. In sostanza la meta è raggiunta mimando le condizioni d'influenza e facendo associazioni apparenti, copiate e senza ragione. Potrebbe sembrare che sia in gioco la richiesta di essere riconosciuto nella propria specificità, mentre in effetti l'individuo chiede di essere riconosciuto come entità che si muove nell'influenza (che influenza e che è influenzato). Si tratta della strategia per ignorare di non avere raggiunto la capacità di usare l'altro e se stesso ed evitare l'angoscia che deriverebbe dal saperlo. Le difficoltà alla formazione della persona, del senso di reale e del sentimento di identità, provengono dall'ampiezza di questa strategia perversa.

Alcune citazioni:

"La simbiosi è un'interdipendenza stretta tra due o più persone che si completano per mantenere controllati, immobilizzati e in un certo senso soddisfatti i bisogni di parti più immature della personalità che esigono delle condizioni dissociate della realtà e delle parti più mature o le più integrate." ( José Bleger, Simbiosi e ambiguità)

"Il paziente tentava di convincere se stesso, o me, della validità di una catena causale intesa come qualcosa a cui la ragione doveva automaticamente obbedienza. Ero invitato a colludere con lui nel convenire che quella particolare catena causale era valida. E valida significava, in quel contesto, non richiedente indagine." (Wilfred Bion, Trasformazioni pag.86)

"Alla sua età il ragazzo che frequenta il liceo ha letto Goethe, Schiller, Shakespeare, forse già qualche autore moderno. Queste letture minimamente assimilate riemergono automaticamente sulla punta della sua penna. Nascono allora delle grandi tragedie romantiche o dei poemi ultrasensibili …opere in sé ridicole ma di un valore inestimabile per assicurare il suo sviluppo interiore. Infatti queste associazioni importate, questi sentimenti presi in prestito aiutano i giovani a superare il terreno psichico così pericolosamente mobile di questi anni dove si vorrebbe tanto essere qualcuno mentre non se ne posseggono ancora i mezzi." (Robert Musil, Il giovane Torless)


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